Film di p. maria pia:
Una felice famiglia di 4 persone, una sera il bambino nel lettino con il suo trenino rimane strozzato dalla cordicella di questo giocattolo, chiamando instancabilmente la mamma fino a morire, la mamma sentiva che il piccolo chiamava ma il marito gli impediva di andare dicendo lascialo stare e che si sarebbe stancato e addormentato, perché doveva fare sesso con la moglie. In seguito la mamma e la sorellina vedono lo spirito del bambino. Egli chiama la mamma e vuole convincerla a morire per stargli vicino. Infine la mamma rimane incinta di un altro figlio.
Ti dò qualche elemento in più: il bambino aveva una gemella (non potrei giurarci,ma credo che il nome della sorellina fosse Maggie) e una sorella di qualche anno più grande che ha i sensi di colpa perché anche lei lo aveva sentito lamentarsi quella notte,ma non aveva avuto voglia di alzarsi.
Ricordo inoltre che la madre dipingeva.
Ma il titolo…nada. Proverò a cercare
ciao alice ti prego CERCA QUEL FILM SONO ANNI CHE CI PROVO MA NIENTE..GRZIE MILLE
Oddio ora che ricordo l’ho visto anch’io quel film! Diversi anni fa nel primo pomeriggio su canale5.
Ricordo tutto dall’inizio alla fine.
1)Il giocattolo non è un trenino ma un cavallino di legno.
2) La casa aveva un trasmettitore che si collegava con la stanza dei bambini affinchè la mamma potesse sentirli anche dal piano inferiore. ed è da lì che inizia tutto. Grande è il senso di colpa della madre che per il dolo re crede di impazzire fino a quando…
dopo la morte del bimbo, in una scena di vita quotidiana sente la voce di suo figlio attraverso l’altoparlante!
3) le visioni aumentano e la vita coniugale continua a peggiorare. il marito dubita della lucidità della moglie sempre di più ma lei si convince di vedere suo figlio in ogni momento ella giornata, e sostiene a gran voce di non essere pazza soprattutto quando sente la figlioletta giocare nella neve, correndo chiamando per nome suo fratello come se fosse presente.
4) la difficile situazione famigliare e la depressione rovina sempre di più lo stato psicologico della donna che una notte ossessionata continuamente dal ricordo del bimbo decide di portare con sè la piccola in una zona isolata decidendo di suicidarsi per raggiungere finalmente suo figlio che la chiama e la segue in continuazione.
5) Alla fine prima che il gas faccia il suo effetto dentro l’abitacolo dell’auto, la donna chiede alla bimba se è felice di rivedere suo fratello che le sta guardando dallo specchietto retrovisore seduto nel sedile posteriore.
la bimba solo allora rivela che in realtà suo fratello non l’ha mai visto dopo l’incidente e che quando giocava facendo il suo nome era solo perché si sentiva sola e faceva finta di parlare con lui.
6) a questo punto la madre si rende conto che il figlio è solo una proiezione del suo inconscio e fa scendere la piccola dalla macchina. la lascia riposare un momento vicino ad un albero e torna dentro l’auto per dare un ultimo saluto al figlio che ancora la reclama.
Lo saluta e gli dice che non è ancora giunto il momento di rivedersi. e lascia che lo spirito del bimbo scompaia definitivamente. Rimanendo solo un dolce e triste ricordo. La sua vita deve continuare per il bene di tutti soprattutto per amore della bimba. Quindi Happy end…
Ps: Porca miseria riuscirò prima o poi a ricordarmi sto benedetto titolo! spero per ora di aver fatto qualcosa di utile…
Fatemi sapere…;-)
Prova questo: Mio figlio è tornato
Mi associo a Eric: quanto richiesto da P. Maria Pia corrisponde molto alla trama del film “Mio figlio è tornato”, che è del 1994 e dove una delle bambine si chiama Maggie (www.movieplayer.it). Prova. Ciao, Angela I.
Sono in perfetta sintonia con Eric; infatti,nel film ” Mio figlio. è tornato” del 1994 una delle gemelle si chiama Maggie, e la trama sembra corrispondere a quanto cercato. ( http://www.movieplayer.it) . Potrebbe essere questo il film di cui non si ricorda il titolo. Si aspetta conferma . Ciao, Angela I.
confermo,il film mi sembra proprio quello (finalmente!)
Cara Alice, pensi quindi che il caso sia risolto? Potresti, allora, comunicarlo a Pionchan in “Dì la tua?”. Ciao, ciao, Angela I.
GRANDE ERIC! Bravissimo! Ti ringrazio anch’io! Alla prox!